“PRIKLYUCHENIE” – “ADVENTURE” DI NARIMAN TUREBAYEV

Nella monotonia delle Notti Bianche

Le uova della colazione, il suono del cacciaspiriti all’uscita di casa, la preparazione del té, le dormite su tre sedie durante il turno di lavoro scandiscono le giornate di Marat, giovane guardiano notturno. In Priklyuchenie – Adventure c’è ben poco di avventuroso: gli avvenimenti della vita del protagonista si ripetono in una ritualità scandita da poche immagini, utili per comprendere la sua solitudine.

Tutto è piatto finché una notte Mariam non fa irruzione nella sua vita. “Noi due siamo simili, perché siamo entrambi soli”. Lei aspetta ogni sera che un uomo di cui si era innamorata torni; lui passa tutte le sere ad aspettare che arrivi il giorno successivo. Per quattro notti le loro vite si intrecciano: persi nel silenzio delle “notti bianche” tentano di vivere un’avventura che li spinga, in qualche modo, “a seguire il loro istinto”.

Con questo film ispirato a Le notti bianche di Dostoevskij il regista kazako Nariman Turebayev vuole in qualche modo avvicinarsi al grande autore russo “perché quando si parla d’amore i confini non contano. Dostoevskij ha vissuto cinque anni in Kazakistan. Si è sposato con una donna kazaka. Quindi possiamo dire che c’è una connessione molto stretta tra lui e il mio Paese”.

Il film, nonostante abbia una trama monotona, ha fatto sorridere il pubblico. Grazie alla sua breve durata, la narrazione procede in modo scorrevole e la sua staticità narrativa gli conferisce un tono “quasi” ironico e divertente.

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