“SEE KNOW EVIL” DI CHARLIE CURRAN

1994, Richard Avedon sta facendo alcuni casting video. Ci sono principalmente giovani. Ragazzi che vivono gli anni Novanta e che ben possono rappresentare un’epoca così intrinsecamente legata al concetto di generazione. Tra di loro spicca un diciassettenne dai denti sporgenti e i capelli biondi. Sono poche inquadrature. Rimango senza parole.

Ha un carisma inadatto alla sua età. Trasmette una forza inedita per un qualsiasi adolescente. Il suo sguardo è vivace nonostante sia circondato dall’artificiosità delle pareti di uno studio fotografico. Ha davanti a sé il più grande fotografo di moda della storia ed è come se stesse raccontando la sua giornata ad un amico d’infanzia.

Il suo nome è Davide Sorrenti e c’è qualcosa nelle sue parole che fa pensare che sappia già come va il mondo, che conosca i  cambiamenti che la sua generazione sta portando nella società e il suo ruolo all’interno di essi. Ragiona mentre gli eventi avvengono. Non ha bisogno di nessun tipo di distacco per analizzarli e capirli. Vive. Osserva. Scatta.

Restituisce il ritratto del suo tempo, delle vie della Grande Mela e di un’America che si allontana dal decennio degli yuppies, dei corpi tonici e delle gloriose capigliature cotonate. Davide è gli anni Novanta: le strade, le sottoculture, il grunge, l’hip hop, i club, le droghe, l’heroin chic.

Ritorna il casting di Avedon. Davide gesticola. Le sue radici italiane sono evidenti. Parla della città nella quale è nato, Napoli. Di come ogni volta venga accolto con calore dalle persone, dei ragazzini in contromano sulle vespe. Ride. Ha gli occhi lucidi. I ricordi prendono il sopravvento e, d’un tratto, ce li ho anch’io.

La vita, le idee e soprattutto le foto (molte delle quali inedite) fanno parte di un documentario intenso, firmato dal giovane Charlie Curran, studente alla scuola d’arte che, leggendo la biografia di Davide, ne è rimasto folgorato. Un lavoro iniziato sette anni fa, quando Charlie, appena ventenne, si mette in contatto con la famiglia Sorrenti per ottenere il consenso di girare il film e per avere accesso alle esclusive foto d’archivio: la sua passione riesce a convincere mamma Francesca alla quale non importa che il ragazzo non abbia nessun tipo di esperienza dietro la macchina da presa. Il tempo passa. Charlie raccoglie materiale, fa interviste e, nel mentre, acquisisce pratica come regista. Il suo lavoro è eccezionale. Nessuna ingenuità, solo grande cinema.

Tante le personalità nel film raccontano la vita di Davide, dal fratello Mario, anch’egli fotografo di moda, all’amorevole madre Francesca, poi gli amici di sempre con i quali egli fonda SKE, la crew di writer che tappezza New York con il suo tag, per arrivare alle grandi top model come Milla Jovovich e Jaime King, suo grande amore.

Il ritratto che ne esce è quello di un ragazzo, un giovane rivoluzionario, un artista che ha sempre vissuto la sua vita al massimo, nonostante le difficoltà trovate durante i primi anni a New York, nonostante la terribile malattia che lo ha accompagnato, come una fedele compagna, sin dalla nascita.

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