“CUBBY” DI MARK BLANE E BEN MANKOFF

Scritto, diretto e interpretato da Mark Blane, con l’aiuto registico di Ben Mankoff, Cubby viene proposto in prima visione mondiale al 34° Lovers Film Festival in All the Lovers, la sezione dei lungometraggi in concorso. Registi e delegazione del film sono presenti in sala e, visibilmente emozionati, rispondono ad alcune domande sulle dinamiche che hanno contribuito alla realizzazione del film.

Ci sono voluti ben sette anni per ideare la sceneggiatura, raccogliere fondi con campagne di crowdfunding, trovare spazi e attori, e un anno intero, tra pause e riprese, per girarlo. E’ stato realizzato interamente in pellicola 16 mm per conferire alla storia un’aria retrò e all’immagine una grana patinata, molto lontana dalla purezza visiva del digitale, che avrebbe in qualche modo privato il film della sua identità. Scelta astuta è stata inserire animazioni col duplice effetto di conferire un tono da “cartoon” al film e per mascherare una certa discontinuità delle immagini, dovuta alle lunghe pause tra una ripresa e l’altra.

Mark col piccolo Milo

Protagonista è l’insopportabile Mark (alter ego di Mark Blane), artista sociopatico costretto dalla madre a lasciare casa per stabilirsi a New York e cominciare la sua vita da adulto. Tra mille difficoltà economiche e in perenne stato di nevrosi – che i registi hanno saputo sfruttare sapientemente per creare irresistibili gag comiche – Mark trova finalmente lavoro come baby-sitter del piccolo e sensibile Milo, un bambino di sei anni col quale instaura un legame di profonda amicizia. L’ispirazione per il personaggio di Mark nasce dall’esperienza dello stesso Blane, artista e baby-sitter che, come il suo protagonista, ha incontrato non poche difficoltà nel realizzare il suo personalissimo Cubby.

Mark e Milo

Il film si presenta come un omaggio nostalgico alle commedie romantiche americane degli anni ’70 e ’80 e alla gay culture di quegli anni. Non a caso uno dei personaggi cardine del film, “The Leatherman”, letteralmente “L’uomo di pelle”, sembra essere appena uscito da un video dei Village People. Rigorosamente vestito con abiti in pelle nera e accessori bondage, Leatherman compare e scompare misteriosamente come una fata turchina pronta ad aiutare il giovane protagonista nei momenti di difficoltà. Saranno infatti i suoi saggi consigli ad aiutare Mark a relazionarsi con le persone e ad allontanarlo dalle sue nevrosi.

Mark e Leatherman

Tra una battuta e l’altra non mancano affermazioni più radicali e prese di posizione rispetto a questioni inerenti l’educazione e la crescita: da un lato la scarsa presenza dei genitori nella vita di un bambino, dall’altro la paura di dare a quest’ultimo un modello comportamentale divergente dalla norma, nello specifico quello di Mark, per il quale mettere lo smalto sulle unghie del piccolo Milo non rappresenta affatto un problema, come invece è per i genitori del bambino. Questi temi, siparietti comici, animazioni semplici ed erotismo kinky fanno di Cubby un film piacevole e bizzarro.

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