“TELL IT TO THE BEES” DI ANNABEL JANKEL

Un’antica leggenda scozzese racconta di come le api possano essere le nostre migliori confidenti, allorché, svelando un segreto a qualcuno, questo possa rivelarsi pericoloso. Confida un segreto alle api e queste non voleranno mai più via, ma rimarranno per sempre testimoni silenziose del nostro passaggio.

Tell It to the Bees, tratto dall’omonimo romanzo di Fiona Shaw, viene presentato al 34° Lovers Film Festival nella sezione “Carte blanche Giovanni Minerba: la verità sugli amori” curata dal fondatore del festival. Il film racconta la storia di due donne Jean (Anna Paquin) e Lydia (Holliday Grainger) che cercano se stesse tra di loro, in un legame affettivo che deve tuttavia rimanere segreto e lontano dalle maldicenze di un piccolo paese della Scozia negli anni ‘50.

Jean e Lydia al loro primo incontro

La loro storia ci viene narrata dal punto di vista di Charlie (Gregor Selkirk), il figlio di Lydia. Charlie è un bambino che assiste inconsapevolmente alla nascita del legame fra le due donne, alla forza e al coraggio che queste hanno avuto nell’amarsi e nello sfidare ottuse convenzioni che per soli scopi pratici pretendono di definirle e di farle sentire inappropriate; ma le convenzioni, in amore, non sono mai verità assolute. In amore non esiste verità, non una sola perlomeno, forse è molteplice ma se vi è una certezza, quella è che l’amore dovrebbe essere onesto. L’onestà è quella che dobbiamo innanzitutto a noi stessi, al bisogno che abbiamo di essere determinate persone e di provare un certo tipo di sentimenti. L’amore non deve essere un peso che ci affossa ma deve trascinarci, non deve essere discreto ma consumato davanti agli occhi di tutti, non può rimanere chiuso tra le pagine di un libro o nascosto sotto le lenzuola, deve uscire nelle piazze, essere gridato al vento, deve nuotare in mezzo a una folla.

Charlie confida i suoi segreti alle api

Punti deboli del film sono il ruolo svolto dalla macchina da presa, che ingenuamente scavalca in più occasioni l’occhio di Charlie, mostrandoci situazioni alle quali il bambino non avrebbe mai potuto assistere, e l’aver circondato il rapporto fra le due donne con storie parallele appena accennate, dove compaiono personaggi abbozzati e fortemente tipizzati, che di fatto risultano ininfluenti nello svolgimento della storia d’amore centrale.

Anna Paquin nel ruolo di Jean

Nonostante ciò, il film riesce ,nella sua semplicità, a emozionare e a carpire i momenti dolci e amari di un rapporto soffocato tra i muri di una stanza, grazie anche alla tangibile sintonia fra le due attrici, tra le quali sicuramente la Paquin risulta più convincente. Il suo nervosismo, la bocca tremolante e occhi sbattuti freneticamente, si sposano alla perfezione con il personaggio di Jean, sempre in bilico tra il timore di essere scoperta e quello di voler gridare a tutti il suo segreto. Notevole è anche la prova attoriale del giovanissimo Selkirk (Charlie) che si misura con il ruolo non semplice di un ragazzino a cui viene chiesto di comprendere dinamiche che talvolta nemmeno la maturità di un adulto sarebbe in grado di accettare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *