“LES CREVETTES PAILLETÉES” DI MAXIME GOVARE E CÉDRIC LE GALLO

La carriera sportiva del campione di nuoto Matthias Le Goff è sul punto di crollare. Su di lui pesano infamanti accuse di omofobia che mettono in serio pericolo la prossima partecipazione ai campionati del mondo. La sua unica chance per sfuggire alla gogna mediatica è accettare la proposta della Federazione e diventare il nuovo allenatore dei gamberetti luccicanti, la squadra di pallanuoto che rappresenterà la Francia agli imminenti Gay Games di Croazia.

Loro sono sette omosessuali e un trans; lui un etero in crisi coniugale e con una figlia adolescente. Per i primi lo sport è puro divertimento e goliardia; per Matthias invece l’acqua della piscina è una sorta di vocazione. Due universi opposti, quasi inconciliabili, che nei 33 metri del campo regolamentare cercano e trovano lo spazio per incontrarsi, scontrarsi, conoscersi e capirsi.

Una delle coreografie prepartita.

Non è un caso che Les Crevettes Pailletées sia stato scelto come film di chiusura del 34° Lovers Film Festival. Utilizzando le forme e gli stilemi tipici della commedia, la pellicola firmata da Maxime Govare e Cédric Le Gallo regala agli spettatori uno sguardo attento e approfondito sulle trasformazioni in atto all’interno del mondo LGBT. Sono lontani i tempi dei cortei, delle marce, degli spazi convenzionali della politica: adesso la lotta si gioca su un terreno diverso, più fluido e mutevole, in cui fare attivismo vuol dire conquistare le roccaforti del potere non per abbatterle ma per trasformarle.

Così la pallanuoto – notoriamente uno degli sport più duri al mondo – costituisce il miglior dominio semantico e culturale in cui fare egemonia. È proprio da qui infatti che i gamberetti luccicanti possono realizzare il détournement decisivo, dando battaglia agli stereotipi ed assediando finalmente l’atavico monolite della virilità eterosessuale. Con le loro movenze eccentriche, i costumi attillati e le chiassose coreografie prepartita, il settebello queer guidato da Matthias scardina e demolisce ogni tipo di preconcetto.

Dunque forza fisica e stravaganza, agonismo e allegria, profondità e spensieratezza. Come ogni buona commedia, Les Crevettes Pailletées procede per contrasti, antinomie e collisioni che – unitamente a una regia coraggiosa e mai banale (si notino le ardite sequenze di gioco a pelo d’acqua) – riescono a mantenere alta l’attenzione del pubblico sino alla fine del film.

La platea insomma ride, palpita, si emoziona; quando poi le luci si riaccendono, la sala sembra salutare questa 34° edizione del Lovers Film Festival con nuova speranza e una rinata fiducia nel futuro.

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