“KUWARESMA – THE ENTITY” di Erik Matti

Luis sta camminando lungo i corridoi del college in cui studia, quando trova davanti a sé la sorella che gli intima di tornare a casa e di non lasciarla mai più sola. Pochi istanti dopo viene chiamato al telefono dal padre, che gli comunica la notizia della morte della ragazza.Stupefatto, il ragazzo torna a casa dove trova un’atmosfera cupa e i due genitori che sembrano non avere alcuna intenzione di raccontargli cosa sia realmente accaduto.

I toni si fanno sempre più inquietanti quando una donna consiglia al ragazzo di scappare e lo spirito della gemella inizia ad aggredirlo di notte, incolpandolo della sua morte e mostrandogli scene in cui viene torturata.

Erik Matti attualizza i codici tipici del genere horror familiare, intrappolando lo spettatore in un luogo claustrofobico, tormentandolo con sussurri, canzoni inquietanti provenienti dall’oltretomba e urla folli.

Il film  ha una trama decisamente prevedibile e per niente originale, che sfrutta molto sia i cliché del genere sia i jump scares.
Quello che a mio parere ne rende piacevole la visione sono la bravura degli attori (tra cui spicca in particolare Sharon Cuneta nel ruolo della madre) e l’inquietante ruolo assunto dal sonoro. Quest’ultimo, in particolare, non dà tregua allo spettatore, tenendolo legato alla poltrona della sala, accerchiandolo per tutta la durata del film.

Interessante anche la svolta misogina della trama e la scoperta dell’inaspettata identità di Luis: un colpo di scena che però non è sufficiente per fare di Kuwaresma qualcosa di più rispetto all’ennesimo film sulle possessioni demoniache.

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