“TOMMASO” E “THE PROJECTIONIST” DI ABEL FERRARA

Il controverso e provocatorio regista americano Abel Ferrara è presente nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival con ben due film: Tommaso e The Projectionist, due storie rispettivamente di redenzione e di determinazione.

Tommaso è incentrato sulla figura dell’omonimo protagonista, un newyorkese che vive a Roma con la moglie Nikky, molto più giovane di lui, e la loro bambina di tre anni, Didi. La loro relazione è in crisi e Tommaso deve fare i conti con la necessità  della donna di riscrivere il loro rapporto. Ma soprattutto deve fare i conti con sé stesso e con un passato da tossicodipendente e da alcolizzato. In questo senso il film sembra mettere in scena una dura lotta dell’ “Io” contro il possesso, il controllo e l’abbandono, nello strenuo tentativo di trovare il proprio ruolo tanto nella società quanto nel nucleo familiare.

Ancora una volta Ferrara sceglie Willem Dafoe come suo alter ego, a cui affianca la sua reale compagna Christina Chirachi e sua figlia Anna. Il binomio attore-regista, ormai collaudato dopo quattro film girati insieme, fa sì che Dafoe riesca a dare corpo e voce ai più intimi aspetti della vita del regista con grande efficacia. Il racconto procede a intermittenza attraverso l’alternarsi di diverse situazioni che vedono Tommaso impegnato in lezioni di italiano e di recitazione, sedute di riabilitazione, momenti di quotidianità domestica e suggestioni sul film a cui sta lavorando.

Un puzzle di immagini ed emozioni che permette di entrare nei pensieri, nei desideri e nelle paure dell’autore. Un puzzle di cui non sempre è facile trovare i giusti incastri, nonostante l’aiuto del montaggio. La fotografia, virata sui colori caldi, tratteggia una Roma estiva dove Tommaso si muove sempre seguito da una macchina da presa a mano, dal gusto documentaristico, che mantiene sempre uno sguardo umano e partecipativo.

Un diario intimo in cui Abel Ferrara si confessa in modo autoriflessivo e autoironico seguendo una parabola di passione e resurrezione. Un calvario che si conclude nella penultima sequenza del film dove Dafoe, crocifisso nella pubblica piazza, rivolge un ultimo sguardo in macchina lasciando la speranza che vi sia una redenzione per le debolezze umane.

Se Tommaso può essere letto come un documentario sulla privata esistenza del regista, The Projectionist è un documentario in piena regola che vede protagonista Nicolas Nicolaou. Originario di Cipro, Nick ha vissuto l’epoca d’oro delle sale cinematografiche newyorkesi. Iniziando come operatore nelle sale di film per adulti nel 1970 e districandosi tra i mille cambiamenti politici, sociali e culturali, Nicolas resta uno degli ultimi gestori di cinema completamente indipendenti.

Un uomo d’affari, un imprenditore con una forte passione per il cinema, in virtù della quale ha lottato strenuamente contro i grandi circuiti distributivi ed è riuscito a proteggere il suo sogno, permettendo così a centinaia di spettatori di continuare a sognare ad occhi aperti ogni volta che entrano nelle sue sale.

The Projectionist è prima di tutto un nostalgico viaggio nei ricordi narrati in prima persona da Nick. Le sue parole, spesso in voice over, accompagnano l’intera visione del film, unendo i tre diversi registri visivi: la sua intervista con camera fissa, le sequenze con camera a mano che esplorano la città e i cinema e i frammenti di vecchi film di repertorio. Anche in questo caso dunque un mosaico di vicende e vicissitudini che compone una vera e propria lettera d’amore al cinema, soprattutto a quello proiettato su un grande schermo. Un’ode ai cinefili e a coloro che lavorano nel e per il cinema e che ancora credono nella magia emanata da «un proiettore, un posto comodo e una sala buia».

Maria Bruna Moliterni

3 commenti su ““TOMMASO” E “THE PROJECTIONIST” DI ABEL FERRARA”

  1. Fra autobiografismo e amarcord su ciò che il cinema è stato e può ancora essere, i due film di Abel Ferrara risultano interessanti e ben focalizzati , anche per gli aspetti provocatori che la recensione mette ben in evidenza e per l’ntrigante il rapporto regista e attore protagonista .

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