“BOMBSHELL” DI JAY ROACH

Us and Them, titolava una canzone dei Pink Floyd. Letteralmente, “Noi e loro”. Si parla molto di questo rapporto “pronominale” in Bombshell di Jay Roach, un rapporto da intendersi in chiave prettamente temporale: i “noi” siamo gli spettatori del 2020, ma chi sono i “loro” rappresentati sullo schermo?

Siamo nell’America del 2015, nel pieno delle primarie del Partito Repubblicano, quelle che avrebbero incoronato Donald Trump come candidato alla Presidenza. Tanti sono gli americani che stanno seguendo l’evento, ma uno di loro vi si sta dedicando più degli altri: il suo nome è Roger Ailes (John Litgow), amministratore delegato di Fox News, canale che egli gestisce con piglio da Grande Fratello orwelliano secondo il mantra: “Un network è come una nave: se molli un attimo la presa sul timone, questa vira a sinistra”.

Ma ci sono cose che vanno al di là delle fazioni politiche, come ad esempio le affermazioni del candidato alla nomination repubblicana Trump a proposito della violenza carnale. Ed è proprio su questo tasto che vuole andare a pigiare Megyn Kelly (Charlize Theron), conduttrice tra le più popolari di Fox News e moderatrice del dibattito repubblicano che, pur avendo ottenuto l’OK a porre le sue domande “scomode”, diventa bersaglio di una massiccia campagna di odio social.

Contemporaneamente, Gretchen Carlson (Nicole Kidman), ex volto da prima serata di Fox News, viene licenziata dal network. In seguito, trapelerà la notizia che la Carlson sia stata cacciata per non essersi concessa ai tentativi di seduzione di Ailes nei suoi confronti. La notizia spacca in due la sede del network, i cui componenti si dividono tra la difesa a spada tratta del CEO e chi invece, per lo più donne, decide di rompere il silenzio e di rivelare anni di abusi sessuali sempre insabbiati.

Sessismo, volgarità, fake news, uomini soli al comando, gogne social, rapporti tra media e politica, dissidi tra ideologia e vita privata: sono tanti gli elementi che Bombshell mette in campo, tutte situazioni che ogni giorno ci troviamo sotto gli occhi e talvolta addirittura a vivere sulla nostra pelle.

Se la messa in scena è piuttosto convenzionale, con uno stile di regia che sembra scimmiottare quello dell’Adam McKay de La grande scommessa (sguardi in macchina, zoom, voice-over), sono la sceneggiatura di Charles Randolph (che La grande scommessa lo aveva co-sceneggiato) e il terzetto di star composto da Theron, Kidman e Margot Robbie (che interpreta il ruolo fittizio di una stagista ultra-conservatrice molestata da Ailes) a impreziosire il film, che riesce a essere una ricostruzione precisa (anche se non scevra da elementi romanzati) a cui però manca l’ironia caustica di pellicole come Vice o, appunto, La grande scommessa. Ma forse, in questo caso, non è ancora il tempo di ridere dell’accaduto: perché  i “Loro” della vicenda Ailes siamo, purtroppo, noi. E chissà per quanto tempo ancora lo saremo…

Alessandro Pomati

Il film è disponibile su: Amazon Prime Video (abbonamento)

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