“LICORICE PIZZA” DI PAUL THOMAS ANDERSON

In Licorice Pizza, commedia romantica che segue le peripezie di due adolescenti nella San Fernando Valley del ’73, Gary (Cooper Hoffman), attore e imprenditore in erba, inizia a corteggiare Alana (la cantante Alana Haim) di dieci anni più grande. I due cominciano a uscire insieme quasi per scherzo e, nonostante la differenza di età, diventano inseparabili, spalleggiandosi a vicenda nelle attività in cui decidono di cimentarsi: partecipare a provini per recitare in piccoli ruoli, vendere materassi ad acqua o curare la campagna elettorale di un futuro governatore.

Gary, malgrado la giovane età, è pressoché indipendente ed è animato da un forte spirito d’intraprendenza, mentre Alana, soffocata dai genitori, non sa che direzione dare alla sua vita e cerca qualcosa che le confermi di aver raggiunto la maturità. Lei vorrebbe che un uomo la portasse via di casa, le garantisse un sostegno sicuro, dimostrandole così di non essere più un’adolescente. Questa speranza causa il continuo allontanarsi e riavvicinarsi dei due protagonisti all’interno del film, descrivendo quel saliscendi emotivo tipico delle storie d’amore, che si riflette nella sceneggiatura dalla struttura in apparenza sfilacciata e dispersiva, in cui gli innamorati si perdono e si ritrovano costantemente.

Non a caso la narrazione episodica del film è scandita dagli uomini “tutti d’un pezzo” che gravitano attorno ad Alana minacciando il sentimento che intercorre tra lei e Gary. Si pensi ai personaggi di Sean Penn e Bradley Cooper, che interpretano rispettivamente la star del cinema Jack Holden (costruito sulla falsariga di William Holden) e il produttore cinematografico narcisista e schizoide Jon Peters. Questi uomini dall’ego smisurato (tanto cari al cinema di Anderson – pensiamo ad esempio al personaggio di Tom Cruise in Magnolia) che vogliono sfoggiare un’ultra-virilità senza debolezze incarnano un’idea di machismo infantile, in cui la ragazza infatti ritrova gli stessi atteggiamenti del quindicenne Gary. La maschera da macho-man che indossano è un lasciapassare che li deresponsabilizza e li aiuta a realizzare le smanie da cui sono ossessionati. Emblematico è il consigliere Wachs di Benny Safdie, che nasconde la sua omosessualità per vincere le elezioni, vendendosi come il vessillo della più integra mascolinità al servizio dell’ideale americano.

È significativo il momento in cui Gary viene arrestato dai poliziotti senza motivo per essere rilasciato poco dopo non ricevendo alcuna spiegazione. La sequenza, che sembra non aggiungere nulla all’economia del racconto, ne sintetizza in realtà il senso. La divisa delle forze dell’ordine, così come l’esasperata virilità dietro cui si schermano i personaggi maschili incontrati dai protagonisti, esautorano queste figure dal giustificare le loro azioni perché incarnano la “terra delle opportunità” in tutte le sue contraddizioni.

Anderson mette in scena personaggi costretti ad aderire il più possibile all’immagine che l’America ha di sé per vedere realizzate le proprie aspirazioni. Per farlo devono sapersi vendere, rivelando che l’unica cosa smerciabile da un americano è la promessa dell’America. Questo miraggio sospinge i due innamorati in tutte le iniziative che decidono d’intraprendere: nelle audizioni a cui prendono parte o nei materassi ad acqua che George DiCaprio (padre di Leonardo, che ne è stato commerciante) li convince a vendere. Più inseguono questo sogno e più si rendono conto di quanto sia irraggiungibile e di quanto ci si possa soltanto illudere di averlo realizzato. Gary e Alana decidono così di ingannarsi insieme, rintracciando lAmerican dream l’uno nell’altra.

Luca Delpiano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *