Gli incubi di Dario Argento

Dai suoi sogni il regista Dario Argento crea gli incubi per gli spettatori. In tre minuti egli riesce a creare la suspense del thriller e dell’horror movie. Dal primo episodio della serie La finestra sul cortile all’episodio della setta voodo, il maestro della suspense mette in scena le intime paure del pubblico e lo fa usando sempre la sua amara ironia.

“Sarete i primi a vedere in sala questi episodi” afferma Dario Argento, in quanto si tratta della mini serie televisiva Giallo del 1987 trasmessa sui canali Rai. In un piccolo set il regista conduce lo spettatore attraverso i suoi incubi e lo mette alla prova giocando la carta della semi-realtà. Nell’episodio Il verme il conduttore esordisce dicendo che questo incubo trae origine da una notizia trasmessa al telegiornale: una malattia felina che viene trasmessa all’uomo, il quale trova sulla pelle una piccola protuberanza da cui in breve fuoriuscirà un verme. La paura della malattia e dei vermi sottocutanei è messa in relazione a una scena erotica in cui la protagonista munita di lente d’ingrandimento esplora tutti i centimetri del suo corpo per poi trovare il verme nel suo occhio.

L’ironia è l’elemento chiave della suspense di Dario Argento, ed è presente nella serie televisiva La porta sul buio del 1973, della quale è stato proiettato l’episodio Il tram. La morte di una giovane ragazza, la ricerca di un assassino, l’apparente impossibilità di risolvere l’enigma sono sottoposti ai metodi di indagine surreali e ironicamente espressi dal commissario il quale ha le idee chiare sulle qualità di un assassino: “Furbo sì, ma mi creda, intelligente mai!” Il tram, con i suoi sedili, i finestrini, le sue strade percorse ogni giorno, la sosta in deposito, diventano lo scenario perfetto per un omicidio. Ogni elemento del mezzo di trasporto diventa non solo scena del crimine, ma meccanismo di suspense.

Il tram riporta alla memoria dello spettatore i luoghi prediletti dal regista nei suoi film: i luoghi della magica Torino. “Dario ha girato scena in ogni parte di Torino, ha raccontato la città nei suoi film ma anche nelle interviste. Il suo rapporto con questa città è fondamentale per questo incontro” afferma il direttore del festival Steve Della Casa che sancisce la conclusione della giornata torinese del regista, impegnato nella mattina ad incontrare gli studenti del DAMS e del Politecnico di Torino.

Oggi il Sottodiciotto Film Festival & Campus ha ospitato il Maestro della suspense italiana valorizzando il ruolo di “fucina del cinema” della città di Torino. L’Assessore alla cultura ha consegnato a Dario Argento una targa d’argento per aver valorizzato i luoghi e i paesaggi della città negli scenari dei suoi film.

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