Tutti gli articoli di Fulvio Melito

“Aquile Randagie” di Gianni Aureli

A pochi anni dalla presa del potere Mussolini impone tutte le organizzazioni e associazioni non fasciste di cessare le proprie attività e adattarsi alle linee imposte dal regime; fra quelle che devono cessare d’esistere viene incluso anche il movimento degli scout. Quando la notizia arriva a un gruppo di scout che opera nell’area della città di Milano, dopo un’iniziale rassegnazione, guidati dal carisma di Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, decidono di ribellarsi e continuare in segreto la loro routine improntata su solide regole, fondando il gruppo delle Aquile Randagie. Col passare degli anni e l’intensificarsi delle problematiche sociali, legate al secondo conflitto mondiale, spinti da alcune figure importanti per l’ambiente cattolico, fino al confronto diretto con il fondatore stesso del movimento scoutista (Robert Baden-Powell), capiscono che uno dei loro motti principali: «Per aiutare il prossimo in ogni circostanza.»; deve essere applicato su larga scala e, conseguentemente, unirsi alla Resistenza, affrontando tutte le difficoltà che questa scelta avrebbe comportato.

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“5 CM AL SECONDO” DI MAKOTO SHINKAI

5 cm al secondo è un film del regista giapponese Makoto Shinkai, conosciuto dal grande pubblico italiano a partire dal 2016, quando le sale accolsero con grandi riscontri di partecipazione, il suo film più famoso, Your Name.
5 cm al secondo, del 2007, è stato comunque una delle prime opere del regista a destare una reale attenzione a livello nazionale (in Giappone) e internazionale poiché, pur eludendo alcuni aspetti pop di Your Name, rivela una maturità registica, nonché di scrittura, che lo rendono dei suoi film più belli.

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“KANARIE” (“CANARY)” DI CHRISTIAAN OLWAGEN

Un ragazzo vestito da sposa, seguito da due ideali damigelle, percorre la via di una piccola cittadina del Sudafrica, lasciandosi alle spalle ogni inibizione ed ogni pensiero di timore. Libero, balla e canta in armonia con il mondo che lo circonda. Con disinibizione e audacia guarda dritto in macchina, guarda gli spettatori e tutto sembra perfetto, proprio come le canzoni introduttive tipiche dei musical di Broadway. Al di là di un piccolo timore iniziale, il gesto di uscire in strada con quell’abito femminile, sembra solo una piccola sfida fra amici che non può avere risvolti amari, perché ogni cosa suona e balla armoniosamente. C’è aria di festa, di liberazione dagli schemi sociali, nella danza di quel del ragazzo vestito da sposa; si coglie l’apice della sua felicità e nulla potrebbe rovinare quel momento se non il clacson dell’automobile del prete del quartiere, che lo intima di tornare immediatamente a casa.

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“BREVE HISTORIA DEL PLANETA VERDE” DI SANTIAGO LONZA

Santiago Loza, regista sperimentale, esplora il mondo del fantastico con il film Breve historia del planeta verde e lo fa riuscendo a cucire attorno all’esile figura di un piccolo alieno blu dai grandi occhi, l’intima storia di tre giovani protagonisti di un viaggio che li condurrà all’esplorazione dei loro micromondi, per poi ragionare su ciò che sarebbe stato di loro.

Leggitutto

“Butterfly” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman

Gli antichi greci vedevano i loro migliori atleti come degli eroi, elogiavano ed elevavano quegli uomini rispetto alla massa, e gli artisti li cantavano in ogni modo: dall’esaltazione della perfezione dei corpi, rappresentata nelle statue, all’elogio delle loro gesta sportive nei componimenti, come quelli delle Olimpiche di Pindaro. Questa esaltazione cresceva con la consacrazione dell’atleta nella vittoria in una delle discipline sportive praticate proprio nelle Olimpiadi, manifestazione giunta fino a noi e alla quale, tutt’oggi, il mondo intero conferisce enorme importanza.

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“MIRAI” DI MAMORU HOSODA

Mamoru Hosoda, regista di successo nell’odierno panorama del cinema di animazione giapponese, con il suo ultimo lavoro intitolato Mirai ci porta alla scoperta di una vicenda quotidiana e familiare: un film che ruota attorno alle vicende di un bambino alle prese con la nuova sorellina, il cui nome dà titolo e significato al film.

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TFFDOC – APOCALISSE

Oggi il mondo intero vive in una costante emergenza: emergenza climatica, lavorativa, sociale, diplomatica ecc. In questo mondo sembra non esserci più spazio per la normalità, ogni notizia appare come una catastrofe; il mondo intero, sembra giocare sul filo di lana, fra il caos, la distruzione, la mera sopravvivenza e l’evoluzione verso un nuovo mondo. A cosa stiamo andando incontro, se non all’Apocalisse? Questa domanda ha sollecitato la creazione della sezione documentaristica del Torino Film Festival, intitolata “Apocalisse”, dove si esamina il termine nelle sue più svariate sfaccettature.

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“PORTA CAPUANA” DI MARCELLO SANNINO

La porta è un elemento multisimbolico, uno spazio franco fra il dentro e il fuori, un limite, un ostacolo, oppure un simbolo d’accoglienza e di transizione, di mutamento. Marcello Sannino, intorno al 2010, decide di raccontare Napoli e lo fa ponendo al centro del suo progetto Porta Capuana; non sa ancora di preciso quale sarà l’esito finale del film, ma ciò che ha per certo è l’idea di tentare di rappresentare Napoli e le sue svariate peculiarità. Volti, oggetti, momenti di aggregazione, musica, urla e risate; tutto passa da quel monumento che da sempre si erge come simbolo di transizione verso il cuore della città; restando nei suoi paraggi si può ammirare il tempo della quotidianità che muta, ma che, contemporaneamente, dente perpetua la solita routine.

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“LA DISPARITION DES LUCIOLES” di Sébastien Pilote

Sébastien Pilote presenta un film che si muove fra luci e ombre, e tra temi di carattere socio-economico. Proprio nel titolo, La disparition des lucioles, si trova la chiave per interpretare l’opera e i suoi personaggi: le lucciole, come comunica lo speaker radiofonico, sembrano essersi estinte per motivi poco chiari, ma certamente per colpa dell’uomo. Sono piccole luci nel buio che trasformano l’inquietante in romantico, proprio come la protagonista, che vive in una città afflitta dalla mancanza di lavoro e chiusa in un’immobilità generazionale.

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“4 BÂTIMENTS, FACE À LA MER” DI PHILIPPE ROUY

Dell’affascinante sezione di documentari del TFF, intitolata “Apocalisse”, fa parte 4 Bâtiments, face à la mer, documentario atipico che sfrutta le registrazioni perpetue di una webcam installata all’interno della centrale nucleare di Fukushima. Philippe Rouy, con queste immagini, realizza un film che offre allo spettatore diversi spunti di riflessione, in particolare sulla definizione e sul concetto stesso di apocalisse.

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“UNAS PREGUNTAS” DI KRISTINA KONRAD

Unas preguntas, documentario di Kristina Konrad, vuole raccontare in 237’ di piacevoli e interessanti interviste, l’identità del popolo uruguaiano, tormentato e al contempo stanco di anni di povertà e di governi dittatoriali e militari, nonché la sua voglia di vivere liberamente.
L’occasione per scendere in strada con un microfono e una macchina da presa, arriva nel 1987 quando iniziano le prime manifestazioni popolari che chiedono al governo l’abrogazione dell’amnistia verso quei militari che, durante la dittatura, si macchiarono dei più svariati reati, fra cui la tortura e il rapimento di numerose persone. Proprio da queste ondate di proteste nasce la voglia della regista di mettersi in gioco e fungere da catalizzatore dei pensieri dei cittadini comuni. Evita volutamente i nomi di politici, scrittori, personaggi illustri e con curiosità viva attraversa le strade, le piazze, i mercati, alla ricerca di risposte per le sue numerose domande che seguono quella principale, quella con cui ogni intervista comincia: «Cos’è la pace per lei?» Pace era la parola contesa dagli schieramenti di destra e di sinistra, era ciò che la politica prometteva a quel popolo stanco, sia con il mantenimento della legge dell’impunità che con la sua abrogazione. In una centrifuga di propaganda elettorale, quasi tutti avevano il proprio concetto di pace e tutti la desideravano.

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