Tutti gli articoli di Lara Vallino

“Belli di papà” di Guido Chiesa

Milano. Un padre, scontento dell’educazione che ha impartito ai figli, decide di privarli di tutti i benefici che la sua fiorente azienda aveva loro concesso. Li conduce nella sua città natale, Taranto, e dopo aver finto un infarto, li obbliga a trovare un lavoro per mantenerlo. Un classico esempio di amore paterno.

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“L’equilibrio del cucchiaino” (“Spoon ballacing”) di Adriano Sforzi

Chi è solito guardare molti film, il cosiddetto cinefilo, impara ben presto che non ha alcun senso classificare i film in “belli” e “brutti”. Per quelli poi che non considerano l’arte come qualcosa di logico, un film è riuscito quando trasmette emozioni. Personalmente, essendo una persona pragmatica dal cuore tenero, ricerco proprio questo, tanto più da un documentario.

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Serata d’apertura 2016

 

divini evangelisti e greco i registi
Fabrizio Dividi, Vincenzo Greco e Marta Evangelisti, registi di “Venanzio Revolt: i miei primi 80 anni di cinema”

Mercoledì 9 marzo 2016 prende il via la quindicesima edizione del PiemonteMovie gLocal Festival, con in apertura Venanzio Revolt: i miei primi 80 anni di cinema, un documentario diretto da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco e dedicato a Lorenzo Ventavoli, una figura di spicco nel panorama cinematografico italiano, purtroppo assente in sala per motivi di salute.  Al suo posto il figlio Bruno ringrazia per il lavoro svolto. L’influenza non  ha precluso a Lorenzo Ventavoli le vie telematiche. Infatti, in una telefonata in vivavoce ricorda all’amico Steve Della Casa: ” Qualche volta, oltre che dei Sottodiciotto, preoccupiamoci anche dei ‘Sovraottanta’”.

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Premio Cipputi alla carriera a Francesca Comencini

A vent’anni dalla sua nascita il premio Cipputi viene assegnato a Francesca Comencini, unica cineasta ad aver avuto per due volte questo onore, nel 2007 per il film In fabbrica e quest’anno come riconoscimento per la sua carriera.

La regista è particolarmente legata a questo premio, anche perché sotto la direzione di Gianni Amelio aveva fatto parte in passato della giuria dello stesso. Afferma che è molto legata a In fabbrica e si rifiuta di incasellarlo all’interno di un genere ben definito. L’intento della Comencini non è infatti quello di fare film sul tema del lavoro, ma quello di “raccontare” le persone: “film contemporanei esposti in modo familiare”, specchi delle vite degli altri. Il lavoro è solo uno dei ounti di vista possibili per raccontare gli esseri umani ai giorni nostri.

Cita l’esempio di Mobbing – Mi piace lavorare, film che tratta il tema spinoso delle donne all’interno di un mondo del lavoro maschilista. Francesca Comencini si lamenta della scarsa presenza di registe e di personaggi femminili che non siano subalterni a quelli maschili nei film italiani; riscontra ad esempio un’insopportabile retorica nella visione maschile di temi come la maternità. La sua personale visione collettivistica tutta al femminile e le sue convinzioni politiche condizionano ovviamente il suo modo di lavorare .

Un giornalista chiede cosa pensi la Comencini della serie televisiva Gomorra di cui ha scritto due episodi nella prima stagione e prevede di firmarne tre nella seconda. Ammette di essere “elettrizzata” per questo lavoro e di essere pronta a far valere il suo punto di vista femminile nella serie. Per l’episodio 7, da lei scritto, rivela di essersi ispirata ai suoi documentari sul lavoro al fine di rendere verosimile l’organizzazione criminale dello spaccio: anche lì sono necessarie regole e orari ferrei.

Tra i progetti futuri di Francesca Comencini c’è la collaborazione con il progetto Fandango intitolato Nella battaglia: un film sulla lotta sentimentale tra uomo e donna, fuori da un ordine patriarcale precostituito, alla ricerca di una parità di ruoli che mantenga le caratteristiche di genere.

Cinque cortometraggi – TFF 2015

In un clima caldo e familiare, la sera di domenica 22, assistiamo alla prima dei cortometraggi di Spazio Torino e la tensione dell’attesa è palpabile. Probabilmente metà del pubblico presente conosce o ha collaborato direttamente alle riprese dei film, tanto che sono seduta a fianco della moglie dell’unico superstite della tragedia raccontata da Neve rosso sangue di Daniel Daquino, Evento Speciale della rassegna. Ambientato a Valmata, in provincia di Cuneo, il film vede protagonisti un gruppo di partigiani che poco prima della fine del secondo conflitto mondiale vengono trucidati dalla Brigata Bassano. Il film rievoca un clima che non è concesso dimenticare.

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“La Patota – Paulina” di Santiago Mitre

Santiago Mitre, dopo il successo di El estudiante, vincitore del Gran Premio della giuria al Festival di Locarno 2012, arriva sulla scena torinese con quest’opera seconda, La Patota –Paulina, film in concorso nella corrente edizione del Festival. Al regista è bastata una sola visione del film Patota (1961) di Daniel Tinayre per rimanere colpito dal personaggio di Paulina e accettare di dirigerne il remake.

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“In fabbrica” di Francesca Comencini

Immagini contemporanee degli stabilimenti FIAT, in un notturno soffocato dal rumore dei macchinari. Stacco: secondo dopoguerra, un’intervista al alcuni bambini siciliani: “Dove sono i vostri padri?” Risposta: “In Germania”. Così inizia In fabbrica, documentario di Francesca Comencini vincitore del premio Cipputi nel 2007 come miglior film sul mondo del lavoro. Un altro premio Cipputi è stato attribuito quest’anno alla stessa regista, alla carriera. Continua la lettura di “In fabbrica” di Francesca Comencini

“La felicità è un sistema complesso” di Gianni Zanasi – Conferenza stampa

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Domenica mattina, alla Conferenza stampa del Torino Film Festival era presente quasi l’intero cast de La felicità è un sistema complesso, tanto che non sono bastati i posti a sedere dietro il tavolo. A parte il regista Gianni Zanasi e la montatrice e produttrice Rita Rognoni, infatti, abbiamo assistito agli interventi di Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron, Teco Celio, Filippo De Carli e Camilla Martini.

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“La felicità è un sistema complesso” di Gianni Zanasi

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Enrico Giusti fa un lavoro utile: avvicina incompetenti dirigenti d’azienda, li ascolta, ne diventa amico, e infine li convince a cedergli l’azienda che non sono in grado di dirigere. La sua bravura consiste nel far credere che sia stata una loro idea. È il migliore nel suo campo, ma un senso di colpa lo perseguita: saranno davvero tutti cavallette?

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“Mia madre fa l’attrice” di Mario Balsamo

Mario Balsamo, dopo il successo di Noi non siamo come James Bond, vincitore del premio della giuria al TFF30, ritorna sulla scena torinese con un altro spaccato della sua vita: il documentario Mia madre fa l’attrice, uno dei quattro film italiani in concorso quest’anno al Torino Film Festival. Continua la lettura di “Mia madre fa l’attrice” di Mario Balsamo