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“ANGELO” BY MARKUS SCHLEINZER

Article by: Annagiulia Zoccarato

Translation by: Daniele Gianolio

“To accept your role in life or to rise up against it?” Angelo, the main character of Markus Schleinzer’s film competing in Torino 36, must answer this rhetorical question.

What is his role in life? Angelo was torn off from his family and land and was sold as a slave in Europe. A countess decided to buy him in order to turn the poor kid into some sort of living educational experiment. Therefore one might say that he was luckier than the average of his fellow slaves. But is it really so? The movie is set at the dawn of the 18th century, when the so-called “white man’s burden” sort of feeling was widely spread across Europe. According to it, the white, acting like a savior, would take upon himself the mission of bringing civilization to those savage and barbaric tribes and to those men who were considered as “godless, unaccustomed to hard work and born to be enslaved”. Angelo receives the upper-class upbringing, focused on music, arts and the Christian religion, and lives the well-fixed life of the nobility. However, he will never be regarded as equal by his own peers. Despite playing an important role at the Viennese court, for his entire life he will have to suffer because of the more or less subtle racism of those around him.

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“ANGELO” DI MARKUS SCHLEINZER

“Accettare il proprio ruolo nella vita o ribellarsi?” È questa la domanda retorica che viene posta ad Angelo, protagonista dell’omonimo film di Markus Schleinzer in concorso a Torino36.

Ma qual è il suo ruolo? Angelo è stato strappato alla sua famiglia e alla sua terra per essere venduto come schiavo in Europa. Forse meno sfortunato di altri (ma è poi davvero così?), Angelo è stato accolto da una contessa per diventare una sorta di esperimento educativo vivente. Sono gli albori del XVIII secolo e l’atteggiamento che in seguito sarà definito fardello dell’uomo bianco è già ampiamente diffuso. Ed ecco quindi che l’uomo bianco e salvatore fa propria la missione di portare la civilizzazione a popolazioni barbare e indigene, a quegli “uomini nati schiavi, senza voglia di lavorare e senza Dio.” Angelo crescerà educato all’arte, alla musica, alla religione cristiana; vivrà una vita agiata, ma non sarà mai accettato come pari. Avrà un importante ruolo alla corte viennese ma per tutta la vita sarà costretto a subire il razzismo, più o meno latente, di coloro con cui si confronterà.

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