Archivi tag: in evidenza

“I DO NOT CARE IF WE GO DOWN IN HISTORY AS BARBARIANS” DI RADU JUDE

“Non mi importa se passeremo alla storia come dei barbari.” Queste le parole di Mihai Antonescu, che in seguito alla conquista rumena di Odessa nel 1941, indiceva una pulizia etnica sull’onda dell’entusiasmo popolare. Il film di Radu Jude è una luce proiettata sul passato torbido della Romania, un paese troppo “pieno di sé” (parole del regista) e ossessionato dall’idea di lasciarsi alle spalle la dittatura comunista di Ceausescu. Continua la lettura di “I DO NOT CARE IF WE GO DOWN IN HISTORY AS BARBARIANS” DI RADU JUDE

RICORDO DI BERNARDO BERTOLUCCI

Bernardo Bertolucci, maestro del cinema conosciuto e amato in tutto il mondo, è scomparso il 26 novembre 2018 mentre era in corso il Torino Film Festival 36. La Direttrice Emanuela Martini ha subito voluto rendergli omaggio facendo preparare un breve video in suo onore da proiettare prima dei film in programmazione e dedicandogli una piccola retrospettiva nella giornata del 2 dicembre. Questa la sua dichiarazione: «Era un visionario, un intellettuale, soprattutto un sognatore. Bernardo Bertolucci ha fatto il cinema come non immaginavamo più di farlo: più grande della vita, e per questo capace di restituirci tutta la vita, e la Storia, e la memoria, e il futuro, nella loro profondità. Tragedie di ideali che si frantumano, di uomini e donne che si perdono in rapporti impossibili, affreschi magnifici del nostro passato recente e bruciante, di imperatori e Buddha e ragazzi e ragazze in cerca di identità. Ragazzi e ragazze che sognano, a Parigi come altrove, la loro vita, un’altra vita, migliore. Meno di venti film in quasi cinquant’anni di carriera sono troppo pochi per uno dei più grandi registi del mondo».

Continua la lettura di RICORDO DI BERNARDO BERTOLUCCI

“ASH IS THE PUREST WHITE” DI JIA ZANGKE

Anche grazie al consolidato sodalizio artistico con Zhao Tao, attrice feticcio presente in quasi tutti i film di Jia Zangke, il regista crea un fil rouge che lega tutti i suoi lavori, i quali, attraverso le storie dei personaggi, narrano da un lato la storia dell’autore, dall’altro la storia della Cina che rimane una presenza sullo sfondo. Ash is the Purest White continua su questa strada, offrendo allo spettatore un viaggio che, dall’inizio di questo secolo, arriva ai giorni nostri, attraversando migliaia di chilometri.

Continua la lettura di “ASH IS THE PUREST WHITE” DI JIA ZANGKE

“ASH IS THE PUREST WHITE” BY JIA ZANGKE

Article by: Elio Sacchi

Translation by: Giulia Maiorana

Thanks also to the well-established artistic partnership with Zhao Tao, fetish actress who appears in almost every Jia Zangke’s film, the director creates a fil rouge, which links all his works. These works narrate, through their characters’ stories, the author’s life and, at the same time, the history of China, which remains in the background. Ash is the Purest White keeps going on this path, offering the viewer a journey which goes from the beginning of the century to the present days, walking a thousand miles.

Continua la lettura di “ASH IS THE PUREST WHITE” BY JIA ZANGKE

JEAN EUSTACHE – LA RETROSPETTIVA

Autore maudit, sia per il suo stile di vita che per le scelte artistiche, Jean Eustache (1938-81) è celebrato al TFF 36  in una retrospettiva pressoché completa. Si tratta di una delle poche rassegne che gli siano state dedicate. I suoi film sono infatti difficili da reperire perché custoditi gelosamente dai figli, riluttanti a concedere il lavoro del padre, in più occasioni bistrattato e svalutato. Negli anni ‘80, poco prima della morte avvenuta per suicidio, a Bologna era già stata proposta una retrospettiva da parte di una cooperativa cinematografica della quale faceva parte anche la direttrice del festival Emanuela Martini. La stessa Martini durante l’incontro “Riscoprire Jean Eustache: Jean-Pierre Léaud e gli altri” -tenutosi giovedì pomeriggio presso la sala conferenze stampa – sottolinea: “È un autore che ogni tanto va tirato fuori, se no scompare”. Continua la lettura di JEAN EUSTACHE – LA RETROSPETTIVA

“ULYSSE & MONA” DI SÉBASTIEN BETBEDER

Ulysse è un artista misantropo di mezza età che conduce una vita da eremita in una vecchia villa in mezzo ai boschi. Mona è una giovane pittrice che cerca nuovi stimoli e la giusta ispirazione per la propria inclinazione artistica. Innamoratasi dell’arte concettuale dell’uomo, decide di raggiungerlo nella sua dimora e, dopo numerosi e insistenti tentativi, lo convince ad assumerla come sua assistente. Quasi contemporaneamente all’incontro con la giovane studentessa, Ulysse scopre di avere un tumore al cervello che sembra presentarsi come la giusta occasione per rimediare a tutti gli errori che pesano sulle sue spalle. Mona lo accompagna in questo viaggio di riscatto e riconciliazione con i fantasmi del passato, dal rapporto sofferto con il figlio alla relazione difettosa con la moglie, conquistando la fiducia di Ulysse e scavalcando le rigide barriere con cui l’uomo tentava di allontanare e proteggersi da qualsiasi emozione. Continua la lettura di “ULYSSE & MONA” DI SÉBASTIEN BETBEDER

“IL GIGANTE PIDOCCHIO” DI PAOLO SANTANGELO

Il suo nome è Gaspare. Un tipo alto, corpulento, le braccia grosse da pastore e una faccia simpatica. Ha cominciato a lavorare con le pecore a 14 anni e da allora non ha più smesso, neppure nei giorni di festa. D’altronde – come recita una delle sue massime preferite – vivere veramente significa fare, agire, essere in continuo movimento. Il resto, per lui, è soltanto mera esistenza. Continua la lettura di “IL GIGANTE PIDOCCHIO” DI PAOLO SANTANGELO

“IL GIGANTE PIDOCCHIO” BY PAOLO SANTANGELO

Article by: Marco De Bartolomeo

Translation by: Emiliana Freiria

His name is Gaspare. He is a tall and big man with large shepherd arms and a nice expression. He started working with sheeps when he was 14 years old and he never stopped since then, neither on holidays. After all – to quote one of his favourite mottos – to live truly means doing, acting, constantly moving. The rest, to him, is only mere existence. Continua la lettura di “IL GIGANTE PIDOCCHIO” BY PAOLO SANTANGELO

“SEMBRAVANO APPLAUSI” DI MARIA TILLI

Non sorprende che la storia di Marcello Fonte sia diventata il soggetto per un documentario: nato a Melito di Porto Salvo in Reggio Calabria, vive i primi anni della sua vita in baracche di lamiera costruite dal padre in una zona abbandonata. Da qui si sposta a Roma, errando tra appartamenti e cantine, fino a giungere in quello che è il luogo in cui attualmente dorme, il Nuovo Cinema Palazzo, edificio abbandonato e reinventato centro sociale. In questa cornice coltiva la sua passione per la recitazione fino alla svolta, il casting per il ruolo da protagonista nel film Dogman, che lo trasporta in un mondo sconosciuto di fama, flash e applausi. Continua la lettura di “SEMBRAVANO APPLAUSI” DI MARIA TILLI

“VARGUR/VULTURES” BY BÖRKUR SIGBÓRSSON

Article by: Stefano Tropiano

Translation by: Cecilia Facchin

The noir genre allowed us to go over the classic detection storytelling, reenacting complicated situations and characters who are torn apart by their interior conflicts, but who are also part of the traditional dichotomy between good and evil. Vargur by Börkur Sigbórsson, whose title for the international distribution is Vultures, efficaciously recalls these lessons, in a powerful and dark noir both in setting and essence.

Continua la lettura di “VARGUR/VULTURES” BY BÖRKUR SIGBÓRSSON

“VARGUR/VULTURES” DI BÖRKUR SIGBÓRSSON

Il genere noir ha permesso di scavalcare le narrazioni della detection classica mettendo in scena situazioni intricate e personaggi lacerati da conflitti interiori, mai inscrivibili nella tradizionale dicotomia di bene e male. Vargur di Börkur Sigbórsson, il cui titolo per la distribuzione internazionale è Vultures, riprende con efficacia queste lezioni, in un noir potente e cupo sia nell’ambientazione sia nell’essenza.

Continua la lettura di “VARGUR/VULTURES” DI BÖRKUR SIGBÓRSSON

“TAURUNUM BOY” DI DUSAN GRUBIN E JELENA MAKSIMOVIC

Da troppo tempo, Belgrado e la Serbia sono ostaggio di una lettura superficiale e approssimativa, condizionata dalle tensioni aperte da una storia irrequieta e tormentata. Ne consegue spesso il ritratto di un Paese in condizioni di isolamento, anche in alcuni contesti artistici e culturali.

Continua la lettura di “TAURUNUM BOY” DI DUSAN GRUBIN E JELENA MAKSIMOVIC

“JULIET, NAKED” di JESSE PERETZ

Tucker Crowe è una delle rockstar più acclamate degli ultimi anni Novanta. Nel 1998 esce il suo ultimo album, Juliet, dedicato ad un amore tormentato, e poco dopo il musicista annuncia il suo misterioso ritiro dalle scene. Vent’anni dopo Tucker Crowe è una meteora dimenticata e il suo ricordo vive solo nell’ossessione morbosa di uno dei suoi fan più affezionati. Duncan è un professore universitario sulla quarantina, vive in un piccolo paesino fuori Londra, è appassionato di musica e devoto al suo idolo americano. Annie è la sua compagna, gestisce il museo di Storia naturale da quando il padre è morto e per lei Tucker Crowe è solo il volto che tappezza le pareti di casa e la voce che risuona ogni giorno nella stanza di Duncan. Quando a casa loro viene recapitato Juliet, Naked, la versione originale e grezza dell’album di Crowe, Duncan lo battezza come il capolavoro indiscutibile della rockstar, tessendone le lodi nel suo blog dedicato, mentre Annie esprime il tuo totale disaccordo lasciando un commento velenoso sulla pagina web.

Continua la lettura di “JULIET, NAKED” di JESSE PERETZ

“DAS BOOT” DI ANDREAS PROCHASKA

Come è ormai costume in molti festival di cinema, anche il TFF quest’anno ha dato spazio alle serie televisive, mostrando nella sezione Festa Mobile i primi due episodi di Das Boot, prodotta da Sky, Bavaria e Sonar Entertainment e diretta da Andreas Prochaska (che è anche membro della giuria di Torino36). La serie tedesca, in otto episodi, si preannuncia come sequel ideale del film di Wolfgang Petersen Uboot-61 (1981), collocando l’azione un anno dopo gli eventi raccontati nel film.

Continua la lettura di “DAS BOOT” DI ANDREAS PROCHASKA

“PRETENDERS” BY JAMES FRANCO

Article by: Roberto Guida

Translation by: Letizia Bosello

Jeanne is looking for Paul”. It wasn’t unusual to find such ads on many American newspapers during the 80s: young and aspiring Maria Schneiders were looking for dashing and aspiring Marlon Brandos in order to recreate the erotic passion scenes in Bertolucci’s masterpiece. Terry and Phil, classmates in film school, will both go through that. They are desperate, looking for comfort for the loss of Catherine, the girl they both love: the three of them are hardened cinephiles, grown up during the time the U.S.A. discover their personal nouvelle vague, the New Hollywood. Passion will guide them throughout life without, however, making them truly happy.

Continua la lettura di “PRETENDERS” BY JAMES FRANCO

PREMIO “MARIA ADRIANA PROLO” A GIORGIO ARLORIO E PIETRO PEROTTI

Giorgio Arlorio e Pietro Perotti. Due contesti e percorsi diversi accomunati però dallo stesso ardore politico e sociale, espressione di un senso della collettività raro. I due si incontrano alla consegna del premio Adriana Prolo (avvenuta il 23 novembre 2018), destinato a personalità del mondo del cinema che si sono particolarmente distinte. Conferimento giunto alla sua 17esima edizione e all’interno del TFF, che si sdoppia – così come il numero monografico di «Mondo Nuovo 18/24 ft/s»notiziario dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema –  per omaggiare due figure che al cinema italiano e alla sua comunità hanno dato un apporto importante.

Continua la lettura di PREMIO “MARIA ADRIANA PROLO” A GIORGIO ARLORIO E PIETRO PEROTTI

“PRETENDERS” DI JAMES FRANCO

“Jeanne cerca Paul”. Su molti quotidiani statunitensi degli anni Ottanta non era raro trovare annunci del genere: giovani e aspiranti Maria Schneider cercavano prestanti e aspiranti Marlon Brando per ricostruire le situazioni di passione erotica del capolavoro di Bertolucci. Terry e Phil, compagni alla scuola di cinema, ci passeranno entrambi. Sono disperati. Cercano conforto dalla perdita del comune amore Catherine: i tre sono cinefili incalliti, cresciuti nel momento in cui anche gli Stati Uniti scoprono la loro personale nouvelle vague, la Nuova Hollywood. La passione li guiderà per tutta la vita, senza però riuscire a renderli pienamente felici.

Continua la lettura di “PRETENDERS” DI JAMES FRANCO

“MARCHE OU CRÈVE” DI MARGAUX BONHOMME

“Cammina o muori”: così possiamo tradurre il titolo del film di Margaux Bonhomme, in concorso nella sezione principale alla 36^ edizione del Torino Film Festival. Un titolo che sintetizza una situazione di crisi costante. Marche ou crève ci immerge infatti con violenza e senza retorica alcuna nell’estenuante quotidianità di una famiglia segnata dalla presenza di una figlia disabile.

Continua la lettura di “MARCHE OU CRÈVE” DI MARGAUX BONHOMME

“SANTIAGO, ITALIA” DI NANNI MORETTI

La storia si costruisce attraverso le persone. Gli occhi, i volti e i racconti consentono, spesso più di ogni altro fattore, di avvicinarsi empaticamente a una causa, di abbracciarla o quantomeno di comprenderne la profondità. Santiago, Italia, il nuovo documentario di Nanni Moretti presentato come film di chiusura al 36º Torino Film Festival, è un risuonare di voci che, attraverso il montaggio, ricostruiscono un episodio storico, trasportando lo spettatore dal dolore a una sorta di amore compassionevole.

Continua la lettura di “SANTIAGO, ITALIA” DI NANNI MORETTI

“INCORRECTIONAL” DI CHRISTOPHER JASON BELL

“ I won’t say very much about the film. It is playful…and strange!” Presenta così, Christopher Jason Bell, il suo Incorrectional, film americano della sezione Onde di quest’anno. Non prima però di aver scattato una foto al pubblico in sala. Continua la lettura di “INCORRECTIONAL” DI CHRISTOPHER JASON BELL